Chi dice la verità?
Mandorlini sedeva con l’ombrello piantato tra le gambe, fissando il soffitto annerito della Taverna. Osvaldo asciugava un bicchiere, borbottando tra sé.
Osvaldo: «Lo sai, professore? Io scrivo verità. Solo che le nascondo in rime storte, così nessuno le riconosce.»
Mandorlini (ghignando): «Sciocchezze. La verità non si nasconde nelle rime, si perde nei paradossi. Io dico verità ogni volta che pare assurdità.»
Osvaldo (piccato): «Ah sì? Allora sentila questa: “L’amore è come la birra: quando è caldo, non lo vuole nessuno.”»
Mandorlini (battendo il tavolo): «E io dico: “L’amore è come l’acqua: se lo stringi troppo forte, ti scivola via.”»
Osvaldo: «Ma questa è una banalità da calendario!»
Mandorlini: «E la tua è una banalità da sbronza!»
Si fissarono, in silenzio, per un istante eterno. Poi Osvaldo appoggiò il bicchiere con un colpo secco.
Osvaldo: «Forse la verità è che ci rubiamo le battute, professore.»
Mandorlini (annuendo serio): «E allora, amico mio, significa che stiamo finalmente dicendo la stessa cosa.»
Scoppiarono entrambi a ridere, e Marta la gatta, infastidita, scappò dal bancone con un salto elegante.
Aggiungi commento
Commenti