Spino e il professor Mandorlini, "Il silenzio che rimane"

Pubblicato il 5 novembre 2025 alle ore 13:50

Il silenzio che rimane

La Taverna si era svuotata. Restavano solo le fusa di Marta e il rumore della neve che batteva contro i vetri.

Spino fissava il fondo del bicchiere, pensieroso.


Spino: «Sa, professore, a volte mi chiedo come sarebbe camminare. Sentire il selciato sotto i piedi, scivolare nel porto senza questo ferro che cigola.»

Mandorlini rimase in silenzio qualche istante. Poi, piano:
Mandorlini: «E a volte io mi chiedo come sarebbe fermarmi. Non correre sempre dietro alle idee, non inciampare nelle mie stesse parole. Vedi, Spino? Tu sogni il passo, io sogno la sosta.»

 

Spino lo guardò, con un sorriso che non era proprio un sorriso.
Spino: «Allora siamo pari. Io corro con la testa, lei inciampa con la bocca. Tra i due facciamo un uomo intero.»

 

Mandorlini annuì, sollevando il bicchiere.
Mandorlini: «Un uomo intero, sì… fatto di due metà stortissime.»

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